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Perché Spider-Man piace così tanto


Spider-Man 3 motivi per cui piace

Dai guarda il video, lo so che non c'hai voglia di leggere:



3 motivi per cui Spider-Man piace così tanto.

(So benissimo che non leggerai mai la trascrizione, vai tra', la metto solo per il SEO)



Punto uno: l’estetica


Secondo il mio insindacabile giudizio, Spider-Man gode di quella che viene definita come «sindrome dei gatti”, che me la sono appena inventa, ma attenzione al concetto: i gatti sono belli perché i gatti sono belli, chiuso il discorso. Il loro musetto coccoloso, gli occhioni grandi, il pelo morbidoso, le orecchie a punta… Spaciugare di coccole un gatto è un istinto irrefrenabile per ogni essere umano degno di essere definito tale.

Perciò, gente, diffidate da chi non ama i gatti, poiché significa che qualcosa in quel cervello non funziona per il verso giusto. 

Proprio così! Perché, ripeto, i gatti hanno un’estetica capace di sfondare la nostra innata sensibilità nei confronti del bello. Allo stesso modo, il costume di Spider-Man è stato sapientemente congegnato per far colpo sul nostro senso estetico. A partire dalla maschera integrale con gli occhioni grandi, capaci di trasemttere espressività. Tant’è che negli anni, i disegnatori di Spidey hanno avuto l’intuizione di fregarsene del fatto che si trattasse di una maschera e di accentuarne comunque l’espressività, strizzando o spalancando gli occhi a seconda delle situazioni. Perché sì, questa trovata non è mica un’esclusiva di Deadpool! Lo faceva già Spider-Man nei fumetti ben prima di DP, soprattutto quando passò sotto la sapiente matita del mitologico Todd McFarlane, padre di Spawn e della Image Comics, il quale ribaltò completamente il concetto di dinamismo, talvolta a discapito dell’anatomia e della fisica, ma in fondo chissenefrega, le sue tavole erano, sono e resteranno per sempre un cult!




Punto due: l’empatia


Peter Parker è un adolescente occhialuto e sfigatiello, come tutti gli adolescenti. Beh, guai se a qualcuno fosse venuto in mente darmi dello sfigatiello al liceo, ma io ero (e sono) un nerd atipico, e comunque erano altri tempi e il black-metal era un ottimo bullo-repellente.  Anche figa-repellente, blatererà qualcuno di voi, al che risponderei, «assolutamente no, stai camminando sulle uova» (cit.).



Ciononostante, l’empatia che proviamo per Peter è la stessa che vorremmo che gli altri provassero per noi. E per noi intendo voi. Perché in adolescenza, sentirsi diversi dagli altri può essere un problema, anche se per “diversi” significa essere super mega intelligenti, come appunto è Peter Parker, che puntualmente viene bullizzato da chi lo reputa solo un secchione. Cosa che sarebbe, se non fosse per quei straordinari poteri che si ritrova. Ah, per inciso, il morso di un ragno radioattivo non conferisce alcun potere... Ma la cosa che mi ha sempre lasciato davvero perplesso non è la questione del ragno radioattivo, bensì come, e mi riallaccio al punto uno, uno sfigato di del liceo potesse realizzare da sé un costume da supereroe. Trovo già difficile riattaccare un bottone a una camicia, figuriamoci cucire un costume così fico! Probabilmente, giusto per darci una spiegazione, il ragno radioattivo deve avergli trasferito anche una certa abilità di tessitura…


Ma l’empatia verso Peter non la prova solo chi ha un QI superiore alla media, ma anche la gente normale. Gà, perché Parker non è un mega imprenditore ricco sfondato tipo Tony Stark, Bruce Wayne o Elon Musk. Una volta finita la scuola, si ritrova in un monolocale a fare i conti con le seccature di tutti i giorni, l’affitto, le bollette, il bucato… Questa “normalità” lo ha sempre reso vero, autentico, consentendoci di immedesimarci in lui e facendo leva sul nostro senso di rivalsa in un mondo che sembra schiacciarci ogniqualvolta osiamo alzare la testa.



Punto tre: la sapiosessualità dilagante


Voglio dire, nonostante la sfigataggine conclamata, Parker è sempre pieno di faiga, dalla morettona Betty Brant, segretaria di J.J. Jameson, alla biondina col cerchietto Gwen Stacy, per poi passare alla mia preferita di sempre, la iper-fregna Felicia Jones, alias Gatta Nera, e infine, dopo altre scappatelle con altrettante tipe da competizione, sposare la modella rossa Mary Jane Watson, perché va ricordato che nei fumetti è un’indossatrice di fama, non una triste scansafatiche come nella trilogia di Raimi, né una rompipalle con l’ADHD come la interpreta Zendaia. Comunque sia, le ragazze sapiosessuali esistono!



Per chiudere, Spider-Man piace perché è intelligente, perché è un vero e perché ha un costume che spacca. So cosa state pensando: «ma Elia, il costume di Spider-Man non è così»...


Spider-Man ridisegnato da me
Una mia personale reinterpretazione del costume di Spider-Man

Beh, non tutti sanno che i costume di Spider-Man varia a seconda di chi lo disegna, senza contare che il multiverso ha aperto le porte ad ogni variabile, così come il videogame della PS5, dove abbiamo a disposizione così tanti costumi da diventare pazzi... Perciò, spero vi piaccia la mia versione del costume, di cui ho mantenuto i colori rosso e blu, ai quali gli americani sono piuttosto affezionati, basti pensare alla loro bandiera, aggiungendo qualche dettaglio di bianco e nero e stilizzando al massimo il simbolo del ragno. 


Ah, si aggiunga che questa illustrazione l’ho realizzata in LIVE sotto gli occhi attenti di diversi spettatori, alcuni dei quali hanno seguito il processo creativo dallo sketch alla firma. Il braccio di Octopus e la skyline di New York mi sono stati suggeriti direttamente da loro (grazie per il supporto raga).


Ossequi, miei carissimi arrampicamuri di quartiere.

Elia.




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