Non esagero quando dico che Dave McKean non è un fumettista, ma un artista a 360 gradi. Di regola, non uso mai l'espressione «a 360 gradi», perché la trovo troppo celebrativa e fuorviante. Ma per McKean farò uno strappo alla regola, perché lui è veramente un artista a 360°, insomma, completo.
McKean è infatti un disegnatore eccellente, così come è uno scultore eccellente, e pure un fotografo eccellente, e un eccellente graphic designer. E quando ha realizzato di eccellere in tutto questo, McKean ha gettato tutto nel calderone della creatività, mescolando per anni, finché ha dato forma alla sua impressionante e inconfondibile ricetta, contraddistinta da un mix di tecniche unico nel suo genere.
Non mi dilungherò sulla sua biografia, consultate la pagina su Wikipedia se vi interessa. Io voglio solo mostrarvi la sua arte visionaria, perché ritengo abbia segnato per sempre la mia idea di illustrazione, spazzando via tutto quello che imparai fino a quel momento...
Sandman
Conobbi McKean grazie alle sue celebri copertine di Sandman, la serie a fumetti che consacrò nell'Olimpo degli Autori il mitologico Neil Gaiman, il quale ha firmato anche la meravigliosa serie di Netflix.
Di seguito, vi piazzo qualche copertina dell'acclamatissima serie (quella a fumetti, non quella tv), tanto per farvi capire di cosa stiamo parlando. Ci tengo a precisare che siamo a cavallo tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta, tempi in cui i computer andavano praticamente a gettoni. E ciononostante, McKean fondeva illustrazioni, foto e sculture con Photoshop 1, non propriamente la potenza fatta a software. E infatti mi chiedo come riuscisse a fondere così tanti livelli senza fondere il Mac. Probabilmente ne ha fusi più di uno, chissà? In ogni caso, rifatevi gli occhi:
Il "Batman" di McKean
Arkham Asylum: Una folle dimora in un folle mondo, del 1989, è probabilmente l'unico fumetto mainstream che McKean abbia illustrato che non sia stato scritto da Gaiman, ma da un altro gigante della narrativa fumettistica internazionale, Grant Morrison.
McKean rivisita il "gotico" – come viene spesso erroneamente definito Batman – con grovigli di segni, schizzi, pennellate, graffi, spruzzi e sporchi di ogni tipo. Ogni pagina è una lama che fende il nostro sguardo, e la risata del Joker contamina il nostro cervello con tutta la sua follia...
Mirrormask
Mirrormask è un film (più o meno) scritto sempre da Gaiman e disegnato, animato e sminchiato da Dave McKean. Non saprei se suggerirvene la visione, poiché potreste addormentarvi dopo due minuti. Suona come una ninna nanna lugubre, tipo quelle sull'uomo nero per intenderci, ma più fiabesca. Il fatto è che quel tipo di animazione era già vecchia prima che McKean ci si cimentasse. Boh, a me non fa impazzire il McKean "regista". Tuttavia, le idee e le estetiche restano fedeli alla sua immensa arte. Vi lascio questa sequenza, scovata su un canale YouTube, tanto per farvi un'idea:
McKean e l'intelligenza artificiale
Da bravo precursore delle tecniche miste, o meglio iper-miste, il buon vecchio McKean, alla veneranda età di 60, non fa certo la figura del boomer, anzi! L'anno scorso se n'è uscito con Prompt: Conversations With Artificial Intelligence, un libro illustrato non direttamente da lui, ma da Midjourney, l'intelligenza artificiale che fa sentire tutti quanti degli "artisti". Non sono assolutamente contro le AI, ci mancherebbe! Ma aborro tutti questi sfigati che non sanno manco disegnare un'emoji, che dal detto al fatto si auto-definiscono "ai artist" sui social! Idioti malcapitati che non capiscono che la loro unica utilità è istruire l'AI gentilmente concessa per questo preciso scopo.
Ben diverso è un artista vero come McKean, che "conversa" con una AI per esplorare nuovi orizzonti e aggiungere nuove idee alla sua arte. Attenzione a questa parola: aggiungere! Altrimenti, rischieremo di non riconoscere più i veri artisti dagli abominevoli truffatori...
Bene, anche stavolta vi ho presentato un grande artista contemporaneo che mi ha accompagnato nelle mie lunghe esplorazioni tecniche. Purtroppo, non riesco a darvi i soliti link da spulciare, perché nonostante McKean sia avanti anni luce rispetto a qualsiasi altro artista contemporaneo, egli non è tipo da social. O forse dovrei dire che McKean non è un tipo da social proprio perché è avanti anni luce...
Il suo sito è davemckean.com, ma fa schifo perché è vecchio come il cucco, anche se viene aggiornato più o meno regolarmente. Comunque sia, se volete veramente conoscerlo, vi consiglio di fare un salto in libreria, o in fumetteria, e chiedere di lui. A quel punto, il libraio, o il fumettaio, vi domanderà cosa cerchiate di preciso riguardo McKean, e voi risponderete: «tutto».
Ossequi.
Elia