Questo articolo non è un articolo, ma un video che ho fatto per IGTV, che fa parte di una serie di video riguardanti il mio libero pensiero. Pertanto, c'è poco di cui scrivere, guardatevi direttamente il video.
Buona visione! 😎
Ed ecco la poesia completa,
Signore e signori, A Satana, di Giosuè Carducci,
Buona lettura.
A Satana
di Giosuè Carducci
A te, de l’essere
Principio immenso,
Materia e spirito,
Ragione e senso;
Mentre ne’ calici
Il vin scintilla
Sí come l’anima
Ne la pupilla;
Mentre sorridono
La terra e il sole
E si ricambiano
D’amor parole,
E corre un fremito D’imene arcano Da’ monti e palpita Fecondo il piano; A te disfrenasi Il verso ardito, Te invoco, o Satana, Re del convito. Via l’aspersorio Prete, e il tuo metro! No, prete, Satana Non torna in dietro! Vedi: la ruggine Rode a Michele Il brando mistico, Ed il fedele Spennato arcangelo Cade nel vano. Ghiacciato è il fulmine
A Geova in mano.
Meteore pallide,
Pianeti spenti,
Piovono gli angeli
Da i firmamenti.
Ne la materia
Che mai non dorme,
Re de i fenomeni,
Re de le forme,
Sol vive Satana.
Ei tien l’impero
Nel lampo tremulo
D’un occhio nero,
O ver che languido
Sfugga e resista,
Od acre ed umido
Pròvochi, insista.
Brilla de’ grappoli
Nel lieto sangue,
Per cui la rapida
Gioia non langue,
Che la fuggevole
Vita ristora,
Che il dolor proroga
Che amor ne incora.
Tu spiri, o Satana,
Nel verso mio,
Se dal sen rompemi
Sfidando il dio
De’ rei pontefici,
De’ re crüenti:
E come fulmine
Scuoti le menti.
A te, Agramainio,
Adone, Astarte,
E marmi vissero
E tele e carte,
Quando le ioniche
Aure serene
Beò la Venere
Anadiomene.
A te del Libano
Fremean le piante,
De l’alma Cipride
Risorto amante:
A te ferveano
Le danze e i cori,
A te i virginei
Candidi amori,
Tra le odorifere
Palme d’Idume,
Dove biancheggiano
Le ciprie spume.
Che val se barbaro Il nazareno Furor de l’agapi Dal rito osceno Con sacra fiaccola I templi t’arse E i sogni argolici A terra sparse? Te accolse profugo Tra gli dèi lari La plebe memore Ne i casolari. Quindi un femineo Sen palpitante Empiendo, fervido
Nume ed amante,
La strega pallida
D’eterna cura
Volgi a soccorrere
L’egra natura.
Tu a l’occhio immobile
De l’alchimista,
Tu de l’indocile
Mago a la vista,
Del chiostro torpido
Oltre i cancelli,
Riveli i fulgidi
cieli novelli.
A la Tebaide
Te ne le cose
Fuggendo, il monaco
Triste s’ascose.
O dal tuo tramite
Alma divisa,
Benigno è Satana;
Ecco Eloisa.
In van ti maceri
Ne l’aspro sacco:
Il verso ei mormora
Di Maro e Flacco
Tra la davidica
Nenia ed il pianto;
E, forme delfiche,
A te da canto,
Rosee ne l’orrida
Compagnia nera,
Mena Licoride,
Mena Glicera.
Ma d’altre imagini
D’età più bella
Talor si popola
L’insonne cella.
Ei, da le pagine
Di Livio, ardenti
Tribuni, consoli,
Turbe frementi
Sveglia; e fantastico
D’italo orgoglio
Te spinge, o monaco,
Su ’l Campidoglio
E voi, che il rabido
Rogo non strusse,
Voci fatidiche,
Wicleff ed Husse,
A l’aura il vigile
grido mandate:
S’innova il secolo
Piena è l’etade.
E già già tremano
Mitre e corone:
Dal chiostro brontola
La ribellione,
E pugna e prèdica
Sotto la stola
Di fra’ Girolamo
Savonarola.
Gittò la tonaca
Martin Lutero:
Gitta i tuoi vincoli,
Uman pensiero,
E splendi e folgora
Di fiamme cinto;
Materia, inalzati:
Satana ha vinto.
Un bello e orribile
Mostro si sferra,
Corre gli oceani,
Corre la terra:
Corusco e fumido
Come i vulcani,
I monti supera,
Divora i piani;
Sorvola i baratri;
Poi si nasconde
Per antri incogniti,
Per vie profonde;
Ed esce; e indomito Di lido in lido Come di turbine Manda il suo grido, Come di turbine L’alito spande: Ei passa, o popoli, Satana il grande. Passa benefico Di loco in loco Su l’infrenabile Carro del foco. Salute, o Satana, O ribellione, O forza vindice De la ragione! Sacri a te salgano Gl’incensi e i vóti! Hai vinto il Geova De i sacerdoti.
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