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Immagine del redattoreElia Cristofoli

Ho Ho Ho!

Aggiornamento: 21 dic 2021

ATTENZIONE: NON LEGGERE QUESTO ARTICOLO!


A contrario, se decidessi di ignorare il mio avvertimento, ti suggerisco di allacciare saldamente la cintura di sicurezza del tuo cervello. Ne vale la sua incolumità. Lettore avvisato, mezzo salvato.




Quest’anno niente regali.

Ovviamente si fa per dire. È chiaro che potete regalare e regalarvi quello che vi pare. Ma se dovessimo essere davvero sinceri, allora riconosceremmo che l’unica cosa che ci meriteremmo quest’anno sarebbe un bel un sacco di carbone, almeno uno a testa. E vale per tutti, anche per te che stai pensando «cazzo dice questo, io sono stato buono e mi merito tutti i regali che mi faranno». Seh, e io sono Babbo Natale! 🎅🏼

Purtroppo, non lo sono. Ma mi piacerebbe. Cazzo se mi piacerebbe! Volare sopra le città su una slitta magica, intrufolarmi nelle case, lasciare pacchi regalo sotto l’albero ai più buoni o cagare sul divano ai più cattivi. Certo, dovrei cagare circa 2 miliardi di volte in una sola notte, pressappoco il numero di famiglie che seguono questa tradizione. Ma se fossi Babbo Natale, sarei magico, e in quanto tale potrei congelare il tempo e annullare lo spazio. E il tutto per per cagare sui divani degli stronzi. A volte ho dei brutti pensieri, lo so. Quindi anch’io, come te, come tutti noi, merito un sacco di carbone.

E a dirla proprio tutta, il carbone è oggi uno dei «grandi simboli del male», seguito a ruota dal petrolio, dal razzismo e dai monopattini elettrici. Il (tentato) rifiuto per il carbone deriva naturalmente dal sempre crescente cambiamento climatico, e dall'ascesa sul mercato delle cosiddette energie rinnovabili, che poi tanto rinnovabili non sono. Ma a noi che ci frega, accendiamo la luce, la tv, carichiamo il cellulare e via. Non le vediamo le miniere di carbone, o le centrali che fumano robaccia nera. A noi basta dire che l’elettrico è il futuro, alla faccia di come venga fatto. Comunque tranqui, non sono qui a tirarti la pezza sull’inquinamento o sul surriscaldamento globale. Se deve accadere qualcosa alla Terra, accadrà comunque. Con o senza l’intervento di noi umani. Certo, magari possiamo ritenerci complici di una leggera accelerata. Ma cosa potrebbero mai cambiare 50 anni prima o 50 anni dopo, rispetto alla quasi eternità del pianeta? Gli esseri umani sono come un raffreddore per la Terra, una tenera influenza, e il surriscaldamento globale rappresenta la fase della febbre. Le basterà uno starnuto per ricordarci chi comanda…


Ma torniamo al nostro carbone, non quello per l’energia, ma quello che meritiamo, almeno un sacco a testa.

Perché ce lo meritiamo?

Beh, vedi un po’ te. Abbiamo passato un anno intero a lamentarci, a inveire e a giudicare. Soprattutto a giudicare. Giudicare chi si è vaccinato. Giudicare chi non si è vaccinato. Giudicare chi si è vaccinato ma non concorda con la tessera verde. Giudicare il governo. Giudicare il nostro vicino di casa, i nostri amici, i nostri parenti, il nostro partner. Giudicare tutti, sempre e comunque. E anche ora, mentre leggi le mie parole stai giudicando me, perché giudico te.

Non sappiamo fare altro che giudicare. E attenzione, sarebbe anche una buona cosa, se avessimo abbastanza elementi per farlo. Ma spesso, ci bastano due parole, o anche solo una faccia, per giudicare. «Quello ha il naso fuori dalla mascherina!». E che ti frega, vorrà respirare! «Quello porta la mascherina in macchina da solo!». Eh vabbè, sarà libero di fare il cazzo che vuole in macchina sua?


Personalmente, cerco di non giudicare mai. Al massimo ci scherzo su. Ma sono convinto di non potermi fare un giudizio su qualcuno semplicemente «a pelle». Sarebbe solo un pregiudizio. E proprio per la sua natura di PRE, va approfondito, fino al POST.


«Non giudicate, per non essere giudicati».

Il problema delle cosiddette «sacre scritture» è che spesso e volentieri, chi le infrange, è proprio chi sostiene di esserne fedele...

Eppure, anche se non giudico mai, anch’io merito il sacco di carbone. Perché sono qui a giudicare te che giudichi. In fin dei conti, che ne so io che tu che stai leggendo mi stai giudicando? Non lo so, ma lo do per scontato. Quindi si tratta di un pregiudizio. Esattamente, proprio come tu dai per scontato che quel tizio o quella tizia siano come tu credi che siano. Per i meno afferrati, può sembrare un ragionamento contorto, eppure è chiaro e cristallino come un ruscello di montagna.

Sono dell’idea che prima di puntare il dito verso “gli altri”, sia bene piazzarsi qualche minuto davanti allo specchio, e guardarsi dentro, molto dentro, fino a scrutare il proprio abisso. 😱 Solo a quel punto avremmo fatto il pieno di coscienza. E con quel briciolo di modestia concessaci dalla nostra natura umana, potremmo finalmente cucinarci un bel piattino di cazzi nostri. 😊


Spero vivamente che questa cosa della pandemia si risolva alla svelta e che i governi non ci marcino troppo su. Perché al di là del virus, il peggiore dei mali è quello causato dagli esseri umani, dalla loro ingordigia, dal loro egoismo e dalla loro superbia.


E spero che tutti noi possiamo tornare alle nostre vite nel migliore dei modi possibile, senza troppi pensieri, se non quelli del quotidiano pre-covid, tipo pagare le bollette, fare il cambio gomme ogni sei mesi, o chiedersi perché i film prodotti da Netflix siano così brutti.


E volendo buttarla in utopia estrema, spero che tutte le persone del mondo, ma che dico del mondo, dell'universo, possano godere di un tetto sotto cui abitare, di pasti caldi con cui rifocillarsi, e di una persona speciale a cui dire «ti amo».

Buon Natale e uno speranzoso 2022, qualunque cosa tu sia… 😐

Elia.

Babbo Natale con le palle piene
Babbo Natale con le palle piene

PS Questa illustrazione l’ho disegnata un mesetto fa, ritagliandomi qualche ora di buon mattino o la tarda notte. L’ho chiamata «Babbo Natale con le palle piene». E come puoi vedere rappresenta un Santa Claus che non ne può più... degli Umani. Non a caso, imbraccia un fucile d’assalto col quale sembra voler farcela pagare nel peggior modo possibile. Altro che carbone! La spazzatura di cui è circondato rappresenta tutto lo spreco e l’immondezzaio che generiamo ogni giorno. Gli elfi richiamano quei bambini armati nelle atroci guerre nel sud del mondo. E niente, il resto vien da sé…

Per realizzarlo ci ho messo circa 4 giorni secchi, a causa dei troppi dettagli. Ho usato Clip Studio Paint, un applicazione per artisti davvero figa, che mi permette di disegnare e dipingere come uno studio di illustrazione vero. Meglio di Photoshop (ci vuole poco ormai), perché progettato esclusivamente per illustratori e fumettisti.


Spero sia di tuo gradimento. Ma non prenderlo troppo sul personale, fatti una risata e morta lì.



PS2 Scommetto che a questo punto, l'avvertimento iniziale, secondo cui non avresti dovuto leggere questo articolo perché bla bla bla, lo ritieni un po' esagerato. D'altra parte, se non l'avessi messo, probabilmente avresti giudicato esagerato l'articolo stesso. Invece, così facendo, ora puoi dire «beh, non era poi sto granché». Cioè, volevo dire... insomma, ci siamo capiti.


PS3

Ricordo alla gentile clientela che questo è il mio blog personale, mica il vostro, né quello di qualche altro cliente, per i quali non mi permetterei mai di scrivere cose così personali. Pertanto, secondo la legge del «non giudicare», non commettere l'errore di certe professoresse di italiano che votano 5 perché il tema non è allineato alle proprie bigotte posizioni. Ma guarda alla forma e alla grammatica, aggraziate come le ballerine della compagnia Bol'šoj di Mosca. Anche se io odio il balletto 😐. È una palla 😐. Certo, se avete una compagnia di ballo e dovete fare pubblicità, in tal caso lo adoro, è così graziato. Come la forma e la grammatica dei miei post... 😜


 

PS4 – Ti ricordo, che se vuoi far parte della mia gentile clientela, ti basta scrivermi al solito elia.cristofoli@gmail.com







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